Lic. Annamaria Saracco - Miembro fundador de A.T.R.A. (Asociación Transpersonal de la República Argentina)
El espíritu podrá volar hasta el cielo, pero el alma,
ella tiene que ir a sus profundidades, al fondo de sí misma.
Rhoda Lerman

Como abordaje holístico (integral) del Ser centra su tarea en el estudio, investigación y trabajo con la Conciencia en sus distintos niveles de manifestación.
Así entonces crea un contexto para favorecer el ingreso a estados no ordinarios de conciencia (aquellos diferentes del habitual).
El proceso de trabajo compromete todos los niveles de la persona: físico, emocional, mental y espiritual.
Aprender a moverse hacia nuevos territorios es acceder a una mayor comprensión sobre la verdadera naturaleza de quienes somos.
La activación del proceso de auto-conocimiento origina la condición necesaria para la exploración de las regiones interiores todavía inexploradas.
Estas zonas temidas desde el mismo desconocimiento son portadoras de una potente energía que espera con prontitud ser liberada a favor del crecimiento y la evolución.
martes, 26 de junio de 2012
"Piu' su" - Renato Zero & Andrea Bocelli - "ZeroSei" Roma
en la cima de mi sueño .. qué lejos de ayer
y entonces .. más alto y más alto aún hasta tocar a Dios.
Y le pregunto:"Señor, por qué me encuentro aquí si no conozco el amor?"
Una flor florece y sin embargo nadie la riega.
Mientras el águila con orgullo en secreto se aleja para morir.
El poeta se funde en el recuerdo de una poesía.
Este tiempo hambriento consume mi alegría.
Canto y lloro pensando que un hombre se arroja,
que un drogado es sólo un enfermo de nostalgia,
que si una madre se rinde un niño no nacerá
que podremos permanecer abrazados a la eternidad.
Y entonces .. te reencuentro aquí, puntual, en tu lugar.
Tú, espectador, quieres, de verdad
que yo viva el sueño que no te atreves a vivir?
Esta vida se escapa e tu no la detendrás.
Si alguien sonríe, no lo traiciones.
La esperanza es una música antigua, uno
de los más grandes motivos.
Cantarás y llorarás conmigo, dime, lo quieres?.
Revelaremos del enemigo la poca lealtad.
Enseñaremos el perdón
a quien no sabe olvidar.
El miedo que sientes es mi mismo temor.
Cantarás y llorarás junto a mi, hermano mio.
Más alto .... más alto .... más alto
y yo descenderé al rol que ahora es mio
hasta que crea, hasta que lo logre...
Más alto ... más alto ...
Hasta desposar al azul
hasta sentir que ya eres parte mía.
lunes, 7 de mayo de 2012
Daily Medical Info
miércoles, 18 de abril de 2012
La donna scheletro

Aveva fatto qualcosa che suo padre aveva disapprovato, sebbene nessuno più rammentasse cosa. Il padre l’aveva trascinata sulla scogliera e gettata in mare. I pesci ne mangiarono la carne e le strapparono gli occhi. Sul fondo del mare, il suo scheletro era voltato e rivoltato dalle correnti.
Un giorno arrivò in quella baia, dove un tempo andavano in tanti, un pescatore. L’amo del pescatore scese nell’acqua e si impigliò nelle costole della Donna Scheletro. Pensò il pescatore: “Ne ho preso uno proprio grosso!” Intanto pensava a quanta gente quel grosso pesce avrebbe potuto nutrire, a quanto sarebbe durato, per quanto tempo avrebbe potuto restarsene a casa tranquillo. E mentre stava cercando di tirare su quel gran peso attaccato all’amo, il mare prese a ribollire, perché colei che stava sotto stava cercando di liberarsi. Ma più lottava e più restava impigliata. Inesorabilmente veniva trascinata verso la superficie, con le costole agganciate all’amo.Il pescatore si era girato per raccogliere la rete e non vide la testa calva affiorare dalle onde, non vide le piccole creature di corallo che guardavano dalle orbite del teschio, non vide i crostacei sui vecchi denti d’avorio.
Quando si volse, l’intero corpo era salito in superficie e pendeva dalla punta del kayak.
“Ah!”, urlò l’uomo, e il cuore gli cadde fino alle ginocchia, gli occhi per il terrore si nascosero in fondo alla testa, e le orecchie diventarono rosso fuoco. La gettò giù dalla prua con il remo, e prese a remare come un demonio verso la riva. Non rendendosi conto che era aggrovigliata nella lenza, era sempre più terrorizzato perché essa pareva stare in piedi e seguirlo a riva. Per quanto andasse a zig zag restava lì dietro ritta in piedi e il suo respiro rovesciava sulle acque nuvole di vapore, e le braccia si lanciavano in acqua come per afferrarlo.
Alla fine l’uomo raggiunse il suo igloo, si lanciò nella galleria, e a quattro zampe penetrò all’interno. Ansimando e singhiozzando giacque nell’oscurità, con il cuore che batteva come un tamburo. Finalmente al sicuro.
Ma quando accese la lampada all’olio di balena, eccola, lei era lì, ed egli cadde sul pavimento di neve con un tallone sulla sua spalla, un piede sul suo gomito. Non seppe poi dire come fu, forse la luce del fuoco ne ammorbidiva i lineamenti, o forse perché era un uomo solo. Fatto sta che sentì nascere come un sentimento di tenerezza, e lentamente allungò le mani sudicie e prese a liberarla dalla lenza. “Ecco, ecco”, prima liberò le dita dei piedi, poi le caviglie. E continuò nella notte, e la coprì di pellicce per tenerla al caldo. Cercò la pietra focaia e accese il fuoco. Lei non diceva una parola — non osava — perché altrimenti quel cacciatore l’avrebbe presa e gettata agli scogli.
All’uomo venne sonno, scivolò sotto le pelli e cominciò ben presto a sognare. Talvolta, durante il sonno, una lacrima scivola giù dall’occhio di chi sogna, quando c’è un sogno di tristezza o di struggimento. E questo accadde all’uomo. La Dona Scheletro vide la lacrima brillare nella luce del fuoco, e d’improvviso sentì un’immensa sete. Si trascinò accanto all’uomo addormentato e posò la bocca su quella lacrima. Quell’unica lacrima era come un fiume, e lei bevve e bevve finchè la sua sete di anni non fu placata.
Frugò nell’uomo addormentato e gli prese il cuore, il tamburo possente. Si mise a sedere e si mise a picchiare sui due lati del cuore. Mentre suonava si mise a cantare: “Carne, carne, carne!”. E più cantava più si ricopriva di carne. Cantò per i capelli e per buoni occhi e per mani piene. Cantò la linea tra le gambe, e il seno, abbastanza grande da trovarvi calore, e tutte le cose di cui una donna ha bisogno. E poi cantò i vestiti, che si togliessero dal dormiente, e scivolò nel letto con lui, pelle a pelle. Rimise il suo cuore nel suo corpo, e così si risvegliarono stretti uno nelle braccia dell’altra, aggrovigliati dalla loro notte, in un altro mondo, bello e duraturo.
Clarissa Pinkola Estes - Donne che corrono coi lupi
lunes, 16 de abril de 2012
Neale Donald Walsch.- Bologna- Roma maggio 2012

Associazione Cultura di Pace
NEALE DONALD WALSCH IN ITALIA
Autore della trilogia "Conversazioni con Dio" e molti altri best-seller mondiali.
DUE EVENTI TRASFORMATIVI con uno dei massimi esperti contemporanei di spiritualità. Traduzione consecutiva in italiano.
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BOLOGNA 12-13-MAGGIO: Seminario intensivo - "Vivi la tua vita come un espressione del Divino"
Sconti fino al 30 aprile - Sconti per gruppi
http://www.culturadipace.org/walsch2012/
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ROMA 15 MAGGIO: Seminario serale - "La tempesta prima della calma" (dal titolo del suo ultimo libro, in libreria da aprile).
Sconti con scadenza 30/3, 30/4
http://www.harmonia-mundi.it/eventi/la_tempesta_prima_della_calma.php
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Eventi organizzati da Steve Russo e l'Ass. Cultura di Pace. A Roma in collaborazione con la libreria Harmonia Mundi.
Per info: visita i siti (vedi sopra) oppure Cell. 338 7180315; E-mail info@culturadipace.org
domingo, 15 de abril de 2012
Neale Donald Walsch

Non abboccare
In questo giorno della tua vita, caro amico, credo che Dio voglia che tu sappia…
…che le peggiori predizioni di quelli che dicono di “sapere” non hanno niente a che vedere con la Realtà Ultima.
Non abboccare a quello che ti dicono gli altri – anche se gli altri in questione sono persone autorevoli, persone che sembrano avere tutte le informazioni e tutte le conoscenze e tutte le risposte. Abbraccia, invece, i desideri del tuo cuore, e fai di quelli la tua esperienza.
Con Amore,
Neale
En este día de tu vida, querido amigo, creo que Dios quiere que tu sepas ...
que las peores predicciones de aquellos que dicen de "saber" no tienen nada que ver con la Última Realidad.
No aceptes lo que otros te digan - aunque sean personas de autoridad, personas que parecen tener todas las informaciones y todo el conocimiento y todas las respuestas. Abraza, en su lugar, los deseos de tu corazón, y haz de aquellos tu experiencia.
Con amor,
Neale
jueves, 12 de abril de 2012
lunes, 2 de abril de 2012
domingo, 1 de abril de 2012
Seminario en Córdoba capital: 6 y 7 de abril de 2012

El elemento de la mutilación como iniciación reviste una importancia fundamental. Sí, en nuestras sociedades modernas, debemos cortar las manos del ego para poder recuperar nuestra función salvaje, es decir, nuestros sentidos femeninos, conviene que se corten para que podamos alejarnos de las seducciones de todas las cosas absurdas que tenemos a nuestro alcance, cualquiera que sean las cosas a las que nos aferramos para no crecer. Si las manos tienen que desaparecer durante algún tiempo, que desaparezcan y sanseacabó.
... Con la pérdida de las manos la mujer emprende el camino hacia la selva subterránea que es el territorio de su iniciación.
... Lo que ocurre siempre en un descenso: una parte de los que somos se siente atraída por el descenso como si éste fuera algo apetecible, misterioso y agridulce. Pero al mismo tiempo, experimentamos repulsión y cruzamos todo una serie de calles, autopistas e incluso continentes psíquicos para evitarlo. Sin embargo, el árbol florido tiene que sufrir la amputación. Lo único que nos permite soportar esta idea es la promesa de que alguien, en algún lugar de la parte inferior de la psique, nos espera para ayudarnos y curarnos...
Clarissa P. Estés. "La doncella manca".
Seminario en Córdoba capital: 6 y 7 de abril de 2012

El foso tiene un significado simbólico similar al del Éstige, el río venenoso en el que las almas de los muertos eran trasladadas desde la tierra de los vivos al país de los muertos. El río no era venenoso para los muertos sino tan sólo para los vivos. Hay que guardarse por tanto de la sensación de descanso y cumplimiento que puede inducir a los seres humanos a pensar que una obra espiritual o la conclusión de un ciclo espiritual es un punto en el que uno se puede detener y dormir para siempre en sus laureles.
El foso es un lugar de descanso para los muertos, un cumplimiento al que se llega al término de la vida, pero la mujer viva no puede permanecer mucho tiempo cerca de él, pues se podría adormilar en los ciclos que configuran el alma.
Clarissa P. Estés.
Seminario en Córdoba capital: 6 y 7 de abril de 2012

... El padre ofrece a su hija riquezas de por vida, pero la hija dice que se irá y se encomendará al destino. Al rayar el alba, envolviéndose los brazos con una gasa limpia, abandona la vida que ha conocido hasta entonces ...
La iniciación es el proceso mediante el cual abandonamos nuestra natural inclinación a permanecer inconscientes y tomamos la decisión de que, por mucho que nos cueste -sufrimiento, esfuerzo, resistencia -, buscaremos la unión consciente con la mente más profunda, con el Yo salvaje. La madre y el padre del cuento tratan de atraer de nuevo a la doncella al estado inconsciente:"quédate con nosotros, estás herida, pero nosotros te ayudaremos a olvidar". Querrá la doncella, ahora que ha derrotado al demonio, dormirse por así decirlo en sus laureles? Se retirará, manca y herida, a los recovecos de la psique, donde será cuidada durante el resto de su vida, dejándose llevar y haciendo lo que le mandan? ...
... Se vestirá, se aplicará la mejor medicina psíquica que pueda y bajará por otra escalera de piedra a un reino todavía más profundo de la psique ...
Clarissa P. Estés - "La doncella manca"
sábado, 31 de marzo de 2012
Me Comprometo a Ser Mujer publicar

SEMINARIO EN CÓRDOBA CAPITAL
Mujeres:
La “diosa” que sostiene el principio femenino que habitamos nos recuerda a cada instante reconocernos en el espejo de la luna, sus ciclos vitales, que gobierna las mareas de nuestro cuerpo y de nuestra psiquis.
Este flujo constante es el modo de peregrinaje que asume el femenino encarnado. Aceptar en un cálido abrazo nuestra naturaleza lunar es un acto de conciencia y es, sin lugar a dudas, muestra brújula y protección durante el camino.
Cuando no acompañamos este movimiento permanente y nos detenemos en una resistencia temerosa restringiendo el fluir natural de la energía de nuestro ser, necesariamente tenemos que usar combustible para contrarrestar esta corriente de vida.
La desvitalisación, el agobio, la opacidad, el resecamiento de las ilusiones, la desesperanza, la tristeza... son los intrusos que invaden y socavan nuestra psiquis salvaje creadora y vivificante.
Es aquí donde la “diosa” , nuestro principio femenino, nuestra salvaje sacerdotisa, nos llama a despertar a la vida, nos envía todo tipo de señales para soltarnos de las raíces que nos tienen atrapadas en la tierra árida para fluir en sintonía con el río rumbo al gran océano.
Un agotamiento prolongado exige una férrea voluntad y un oído agudo para percibir este llamado. La recompensa es nada menos que la VIDA MISMA.
Conciencia, voluntad, responsabilidad son imprescindibles en un caminar consciente.
Un adormecimiento prolongado en la tierra de las ilusiones es una clara amenaza a nuestra esencial creatividad y fertilidad.
CORAJE es la palabra que responde al llamado alentador de nuestra ALMA.
Esta es una invitación para el alma
"La Doncella Manca trata de la iniciación de las mujeres en la selva subterránea por medio del rito de la resistencia. La palabra resistencia puede interpretarse como la capacidad de seguir adelante sin desmayo y, aunque ello constituye a veces una parte de las tareas que se ocultan detrás del cuento, el término significa también endurecimiento, robustecimiento y fortalecimiento y ésta es la principal fuerza propulsora del cuento y el rasgo generativo de la larga vida psíquica de una mujer.No seguimos adelante porque sí. La resistencia significa que estamos haciendo algo importante".
Clarissa Pinkola Estés
He decidido crear un espacio para que toda mujer se aventure y descienda hacia el encuentro y despertar de una nueva conciencia femenina.
El reto es avanzar y auto indagar la vinculación arquetípica que, siglos de cultura patriarcal, influenciaron y condicionaron provocando en la mujer la ruptura y desvinculación con la sacralidad de su esencia.
Este trabajo es un contributo a la dignificación de lo femenino a fin de rescatar las cualidades femeninas del alma. En tiempos de tanta reacción se necesita la medicina de nuestra sacerdotisa interior para que la herida femenina entre en proceso de sanación.
La reunión alrededor de un "relato" es el modo más participativo y comprensivo de una nueva realidad.
Los junguianos la llaman:"una participación mística”.
Un viaje iniciático, el de "La Doncella Manca", nos invita a acompañarla en su recorrido y atravesando el despertar de su naturaleza salvaje, testimoniar su descenso hacia una profunda experiencia de integración de conciencia.
En base al relato de la Dra. Clarissa Pinkola Estés. (Incluye material no editado en Argentina).
Facilitadora: Lic. Annamaria Saracco
Psicóloga Transpersonal. Socio fundador de A.T.R.A. (Asociación Transpersonal de la República Argentina ). Socio A.I.P.T. (Associazione Italiana di Psicologia Traspersonale).
Las invito a visitar mi blog donde encontrarán mis referencias y mi camino recorrido
www.saraccoannamaria.blogspot.com
Viernes 6 y sábado 7 de abril.
Horario: De 10.30 a 13 hs y de 15 a 19 hs
Para toda información y reservas : 0351 156 265075
cetrastella@gmail.com
Desde Buenos Aires: annamaria.saracco@yahoo.it
Vacantes limitadas
Las invitamos a divulgar este especial evento entre sus contactos y amistades.
Gracias ... las esperamos para reunirnos con nuestra energía sagrada femenina.
jueves, 29 de marzo de 2012
lunes, 26 de marzo de 2012
EL GRAN VIAJE DE LA VIDA
Cuando era niña este deseo lo resolvía fácilmente en mi mundo de fantasías. Me movía de un país a otro con toda facilidad y mis amigos imaginarios me acompañaban en cada una de mis aventuras. Fue así como supe de lejanías y de maravillas desconocidas, y como comencé a experimentar el placer de volar sin apegos ni ataduras.
Para la mayoría de las personas un viaje es la posibilidad de moverse físicamente hacia otros lugares geográficos ya sea por placer, por necesidad de descanso o para quebrar la rutina que los agobia. Pero para la inocente mirada de esta niña que fui, su significado no se limitaba sólo a esa estricta definición. Si bien no era una posibilidad real para mí en ese entonces, trasladarme tampoco era necesario para satisfacer mi anhelo. Todo transcurría libremente en el plano mental y era tan real como cualquier vivencia en el mundo de lo concreto. Fue así como esa nena de ayer descubrió un tipo de viaje diferente, en el cual el movimiento físico no tenía intervención y donde sólo ella decidía libremente dónde quería estar.
Así, mi mente volaba y las imágenes se sucedían en vívidos colores. Los paisajes se movían en forma encantada a medida que los recorría. Me desplazaba rápidamente en las geografías que visitaba aunque, muchas veces, decidía quedarme por unos instantes en el lugar y deleitarme con el suave césped y las altas montañas. Todos mis sentidos captaban esas texturas, olores, sonidos y colores de aquellos retratos imaginarios que yo misma creaba.
A medida que el tiempo pasaba y mi vida se iba desarrollando, continué descubriendo en mi imaginación imágenes de otros mundos desconocidos e inexplorados. Pero ese fuerte deseo de viajar crecía más y más en mí hasta que se convirtió en un claro objetivo en mi vida. La energía de Sagitario me impulsaba y muchos años más adelante, en los viajes físicos que emprendí como una aventura del descubrimiento, pude reconocer aquellos lugares que albergaba mágicamente en mis sueños infantiles.
Con la mirada de un niño
Durante gran parte de mi tarea profesional como psicóloga, atendiendo principalmente a niños, supe de la “sabiduría infantil” todavía sin la influencia del pensamiento lógico del mundo. Pude comprobar que el niño sabe de su capacidad innata para ser el héroe de su aventura personal. Este conocimiento es inherente a su naturaleza y su certeza le permite realizar hazañas heroicas porque allí la mente todavía no tiene mucho espacio para interferir con sus trabas y limitaciones.
Todos los niños son conscientes de la existencia de otras realidades. En sus relatos se puede observar desde contactos reales con seres de otras dimensiones hasta auténticas informaciones sobre el mundo celestial. Pero lamentablemente muchas veces esos contenidos van quedando anulados y reprimidos a medida que el niño va creciendo porque para el mundo de los adultos esas “historias” son parte del imaginario infantil y, como tal, no tienen mayor trascendencia. Es entonces donde la aparición de la lógica racional estructura creencias limitantes que nos alejan del verdadero camino del alma.
Pero no todo está perdido para aquellos adultos que quieren romper definitivamente con ese molde rígido donde la magia y la aventura pareciera no tienen lugar. Con la firme decisión y el compromiso de emprender este viaje heroico hacia el interior de nuestro Ser, es necesario desarmar todo lo andado hasta ese momento para así poder aprehender el mundo desde la mirada inocente, clara y limpia perdida en el pasado. Las realidades de otros mundos no se pueden captar si se las intenta comprender desde la lógica mental. Y en eso consiste este gran trabajo.
Resulta interesante establecer un paralelo entre la mirada que tiene el niño sobre la realidad que lo rodea y la del chamán indígena. Ambos se aventuran y se entregan a experimentar aquello que realmente sienten, sin contaminación externa alguna. La lógica no los puede alcanzar porque los dos creen firmemente aquello que ven con los ojos del alma. De esa manera pueden ingresar en una realidad intangible, no ordinaria y ser activamente partícipes de todo lo que allí ocurre. En ese sentido el psicólogo transpersonal Frances Vaughan escribió que “una mente vacía y un corazón abierto se convierten en la matriz de la sabiduría dentro de la cual pueden concebirse todas las posibilidades”. Y es allí donde tanto el niño como el chamán ponen toda su energía.
Un viaje al descubrimiento
El viaje es la expresión misma del movimiento y del cambio que se puede proyectar tanto hacia un espacio exterior (otras geografías) como hacia el interior mismo de la persona, en respuesta a un sentimiento de insatisfacción constante. Según Jung la necesidad de experiencias nuevas “es testimonio de una insatisfacción que impele a la búsqueda y al descubrimiento de nuevo horizontes”. En ese sentido el viaje puede gestarse, en un principio, como una actividad liberadora de las presiones cotidianas pero, más tarde, puede convertirse en una búsqueda consciente hacia la profunda transformación del ser.
Los viajes en los espacios del mundo físico nos ayudan a conectarnos con energías diferentes que motivarán a nuestro propio sistema energético a realizar un aprendizaje en el manejo de esas fuerzas hasta ese momento desconocidas. Es por eso que se dice que el viaje siempre es un “viaje de ida” porque al regreso de la aventura uno ya no es el mismo. La experiencia de lo nuevo nos permite transformarnos o, al menos, nos presenta el desafío para realizar una modificación interna. Pero está en nosotros mismos la decisión sobre qué hacer en el momento en que la oportunidad se presenta ante nuestros ojos. La libertad se nos es concedida una vez más como signo de confianza de que la elección que hagamos será la mejor para cada uno de nosotros en ese preciso momento.
El viaje hacia la conquista de las geografías interiores no tiene nada que ver con mapas y planos. Es una oportunidad que puede llegar a nosotros en cualquier momento de nuestra vida como contribución a esa búsqueda interior en la que nos encontramos inmersos. Cada vez que nos movemos hacia lo nuevo y lo desconocido y aceptamos firmemente el desafío de lo imprevisto estamos ampliando las fronteras de nuestra conciencia.
La vida implica una transformación constante y ese movimiento tiende a conducirnos hacia un nivel de conciencia cada vez más elevado a medida que avanzamos en el camino. Este gran viaje de la vida nos brinda una hermosa oportunidad para crecer y lleva consigo implícito un sentido de aventura y evolución. En todo ello, la libertad se hace siempre presente como una espada que nos permitirá librar cada una de las batallas y sortear cada una de las dificultades en el camino de la búsqueda interior de nuestro Ser.
Pero para encarar este viaje colmado de aventuras es necesario estar realmente preparados y abiertos a las experiencias que se presenten a lo largo del camino. Con la inocencia de un niño, con la sabiduría de un chamán y, por sobre todo, con la firme intención de descubrirnos a nosotros mismos; debemos emprender este viaje aceptando todo lo que se nos presente como un regalo de la vida. De esta manera el viaje adquirirá su verdadero sentido y se convertirá en una verdadera búsqueda de la libertad a través de la aventura interior de nuestro Ser divino. Sólo de esta manera, y una vez cruzadas todas las geografías necesarias para trascender, podremos salir nuevamente al mundo y sentirnos más libres y evolucionados… Hasta que un día sintamos nuevamente ese llamado a la aventura y nos embarquemos una vez más en una nueva experiencia de descubrimiento y crecimiento personal.